sabato 26 marzo 2011

capitolo 29

Capitolo 29 – Robert



Eravamo quasi giunti in albergo quando Phill ricevette una chiamata che avvertiva della presenza di alcuni fotografi appostata per il nostro arrivo.
 Evitare all’infinito la stampa sarebbe stato impossibile, ne ero consapevole e fui felice che Francies non fosse con me, per evitarle il disagio.
Non appena messo piede fuori dall’auto due robusti uomini della sicurezza mi avevano affiancato permettendomi di entrare senza problemi.
Fui accolto alla reception dal direttore dell’albergo che mi diede il benvenuto con tutti gli onori come se fossi stato un cliente abituale e fui accompagnato alla suite a noi riservata che si trovava proprio all’ultimo piano del palazzo.
Diedi la mancia al fattorino che mi aveva mostrato l’appartamento e preso da una strana euforia cominciai a guardarmi intorno…e a prepararmi all’arrivo di lei.
Le stanze erano ampie e fittamente arredate con mobilio di stile molto classico ed elegante. Le pareti erano state rinfrescate da poco con colori sobri e se ne poteva sentire ancora il leggero profumo di pittura. L’ampio salone dava su un grande terrazzo per meta’ coperto, sul quale erano disposti un tavolo e alcune sedie da esterno , il tutto illuminato da luci studiate per esaltarne la raffinatezza.
Rimasi per un momento a fissare quel luogo immaginandomi insieme a lei…come se vivessi la mia vita dall’esterno e potessi osservarla da spettatore.
 Sorridente e allegra tratteneva la mia mano sul suo viso ed io mi vedevo perso nei suoi occhi …in silenzio, ad ascoltare le sue storie che come per magia sembravano prendere forma intorno a lei.
Un rumore alla porta mi riportò alla realtà e permisi al cameriere di entrare col vassoio sul quale vi erano bevande calde e qualche pasticcino.
- Signore, questo lo offre l’albergo come omaggio di benvenuto…Buona permanenza. - Sorrisi e lo ringraziai della gentilezza, mentre inchinandosi lasciava la stanza.
Presi un biscotto al volo e decisi di fare la doccia prima che fosse troppo tardi…il tempo correva e Lizzy mi aveva raccomandato la puntualità…
le sei meno un quarto…
Francies era in ritardo.
Entrai nella stanza da letto aprendo le porte scorrevoli che la dividevano dal salone trovandomi di fronte ad uno stile completamente differente e molto piu’ moderno. Le pareti erano di un colore caldo ed indefinibile…lo stesso che in autunno colorava le foglie degli alberi e le luci ben disposte in nicchie nascoste creavano le stesse sfumature dei boschi in quella stagione.
 Sul soffitto candido un gioco di piani sfalsati creati con maestria davano movimento e luce alla stanza che in primo piano esaltava un enorme letto bianco imbottito. Alla mia sinistra vi era la porta che conduceva alla cabina armadio che si accese non appena la feci scorrere…rivelando la mia immagine riflessa nei numerosi specchi all’interno.
 Mi tolsi gli abiti e li riposi sulla gruccia che dondolò solitaria nell’immenso spazio vuoto…e mi diressi al bagno.
L’ampia porta in vetro acidato aveva impresse le iniziali dell’albergo e ad un leggero tocco si aprì scorrendo silenziosa tra le mie mani.
 Ogni cosa era stata studiata con grande cura e con gusto…. Sembrava un bagno di cristallo e la vasca doppia ad idromassaggio era sopra ad un’alzata, illuminata all’interno da una luce che cambiava colore, donando all’ambiente atmosfere differenti appena percepibili, ma molto gradevoli.
 La doccia era nell’angolo opposto alla vasca e vi entrai lasciando a terra quel poco che mi rimaneva addosso.
Lasciai scorrere i rigagnoli sulla mia pelle rimanendo immobile con la testa sotto al getto d’acqua calda…tenendo la bocca aperta per riuscire a respirare…e mi rilassai…cercando di immaginare come sarebbe stata la nostra serata. L’atmosfera ovattata, prodotta dall’acqua entrata negli orecchi, mi diede modo di estraniarmi da tutto e rimanere finalmente solo con me stesso… e con la mia coscienza.
Ascoltai attentamente la voce che parlava dentro di me e che quasi urlante continuava a ripetermi “…Comincia a crederlo possibile…tu l’ami….”
 E senza volerlo provai un’intensa fitta al cuore…quasi volesse dare conferma facendo sentire anch’esso la sua voce e portai una mano al petto per alleviare il dolore, appoggiando l’altra alla parete per sostenermi.
 Sorridevo…cercando un appiglio, ma in fondo a me stesso sapevo che non vi era salvezza....e ricordai quelle parole che avevo letto da qualche parte quando recitavo a teatro…

”L'amore è sempre e comunque
una dolce ed inesorabile sofferenza del cuore...
alti e bassi che si rincorrono senza posa...
come Inferno e Paradiso....
fuoco e gelo...
in un tutt'uno per sempre prigionieri”.

 Era forse questo l’amore? Quel sentore che riempiva tutto il mio essere?
...Dio com’era bello potersi sentire così...
…innondato da un benessere incontenibile  che allagava ogni singola particella della mia anima riportando in vita il mio cuore.
 Mi sembrava di non sentire nemmeno più il mio corpo da quanto volavo in alto e mi sentivo leggero.

- Quanto ti amo, Francies…- Lo dissi a voce alta per poter sentire quelle dolci parole e renderle in qualche modo reali…liberandomi dal peso immenso di doverle trattenere.

 Non l’avevo mai detto a nessuno….mai.

 Lasciai che quel sentimento appena nato e incontenibile vivesse dentro me senza ostacoli e il senso di libertà e di completezza che provai…mi appagò del lungo periodo di torpore nel quale ero vissuto fino a quel momento.

 Non mi importava più nulla di quel che sarebbe accaduto dopo, desideravo soltanto poter vivere con lei tutta la gioia che sentivo…ora…
…temendo che tale magia potesse altrimenti dissolversi.

Preso da nuovo vigore mi lavai in fretta ed uscii dalla doccia legandomi un asciugamano intorno alla vita…guardai l’orologio…erano le sei e ancora non arrivava.
Avevo tanta voglia di abbracciarla e mi mancava da morire.
Mi guardai allo specchio e decisi di radermi in fretta.
 Avevo appena messo la schiuma da barba quando sentii bussare alla porta e volai ad aprire…trovando sulla soglia la donna che amavo…
che scoppiò a ridere…ridando un senso alla mia vita.

7 commenti:

dany ha detto...

Bellissima questa introspezione di robert.......

mery robert ha detto...

Stupendo,bellissimo,mi piace quando Robert parla di se, ma molto di più come lo senti tu e lo trasmetti.

mery robert ha detto...

ps.FRAncies..ti ha visto il marito di mia nipote,zia se tutte le donne del gruppo sono cosi a londra verrò con te...qst donna e bellissima....adesso e un po + grande..zia ma la bellezza rimane..spero qst ti faccia stare un pokino meglio

Francies Cullen ha detto...

magari la bellezza rimanesse....ma ringrazia questo bravo ragazzo...pieno di buon gusto..ahahaha

Anonimo ha detto...

si... nudo e con la schiuma da barba...
Brava dolce Francies.
Sparv

Sweet Devil ha detto...

Quanto ti amo, Francies…- Lo dissi a voce alta per poter sentire quelle dolci parole e renderle in qualche modo reali…liberandomi dal peso immenso di doverle trattenere.


Non l’avevo mai detto a nessuno….mai.


il momento più bello in assoluto....

Trilly ha detto...

Francies sei un fiume in piena...mi piace tantissimo questa storia!!