Capitolo 17 - Robert
Mia sorella sapeva sempre essere inopportuna, ma in questo caso non potevo darle torto sul fatto che fosse un’occasione importante e non potevo mancare.
Francies mi era sembrata entusiasta anche se per poco non era svenuta e farla felice rendeva felice anche me.
Uscire insieme…mi sembrava un’idea carina.
Avevo valutato di poterci andare con la mia macchina, ma alla fine presentarsi in un luogo pubblico senza la dovuta scorta avrebbe causato dei problemi che non mi andava di affrontare ed oltre tutto desideravo scoprire la reazione di lei nel vivere in prima persona quella vita dalla quale cercavo spesso di fuggire….volevo che capisse cosa significasse starmi accanto.
Stephanie non aveva richiamato e questo mi dava da pensare che la situazione non fosse cambiata e che entro tre giorni al massimo sarei dovuto tornare a Vancouver assieme al resto del cast al quale comunque ero molto legato.
Sebbene la parte di Edward mi pesasse come un macigno sopra la testa…aver conosciuto le altre persone che lavoravano con me era stato davvero straordinario.
Prima fra tutte Kristen che con me aveva instaurato una vera e sincera amicizia che il mondo intero aveva voluto trasformare in una love story…anche se in realtà non lo era.
Proprio il giovedì successivo avremmo dovuto intrattenere il pubblico alla consegna del premio per The best kiss...per la nostra interpretazione in New Moon…fingendoci timidi fidanzatini sul palco dello show.
La produzione considerava la nostra presunta storia un’ottima pubblicità gratuita e pretendeva che le nostre apparizioni in pubblico fossero sempre motivo di gossip.
Adoravo kristen…ma questa storia non gratificava ne me ne lei…e non ne potevamo più di dover fingere davanti alle telecamere e ai foto reporter.
Francies in macchina mi aveva chiesto cosa avrei fatto al mio rientro, ma non mi andava di raccontarle quanto fossi frustrato da quella vita e nemmeno di parlarle di me e di kris …ed ero quindi rimasto sul vago.
Ad un tratto però le sue parole distrussero ogni altro pensiero.
- Dovrò rientare anch’io tra qualche giorno, le mie vacanze stanno terminando. -
Sollevai lo sguardo su di lei… le parole mi morirono in gola, mentre il vuoto si impadroniva improvvisamente di me.
Ringraziai le lenti scure…non se ne sarebbe accorta.
La musica in macchina non faceva che accentuare quel dolore insistente allo stomaco che mi impediva di respirare…e cercai di sollevarmi per trovare modo di fare entrare l’aria cambiando posizione…ma non servì a nulla.
Mi ero chiesto molte volte quale fosse la sua vita e se amasse ciò che aveva scelto di fare per vivere…se fosse sola…o se invece vivesse con qualcuno, ma temevo che saperlo avrebbe condizionato i miei sentimenti sul nascere e preferivo ignorare tutto…e vivere il momento per quello che era.
Essere un attore famoso imponeva regole di vita differenti…e per poter scegliere doveva conoscere quali fossero.
Mi voltai verso il finestrino, mentre il pensiero di non rivederla più creava in me un silenzio doloroso che diede conferma al bisogno di lei che diventava ad ogni istante più intenso.
Mi voltai a guardarla cercando quegli occhi che parlavano la mia stessa lingua e sorrisi al suo tentativo di spezzare la tensione che leggeva nei miei…eravamo simili…e lo sapevamo entrambi.
Sapeva sempre riportare il sereno e lo fece anche questa volta confidandomi il suo fremente desiderio di vedere Los Angeles.
A volte sembrava una bambina e come tale si lasciava trasportare da un entusiasmo tale da contagiare anche me…e così fu anche questa volta.
L’avrei accontentata.
- Davvero?...Uh allora devi vedere tutto, sai che ti dico? Cambiamo programma e ti porto a Beverly Hills e Rodeo Drive…è uno spasso…a passeggio ci sono dei personaggi che non trovi da nessun’altra parte …nemmeno a Londra …e con questo ho detto tutto.-
In fondo mi sarei divertito anch’io e al diavolo tutto il resto…era un giorno speciale…tutto per noi.
L’abbracciai baciandola in fronte….sentivo già di soffrirne l’assenza futura e volevo toccarla e stringerla per non perdere nemmeno un istante del tempo che ci rimaneva insieme.
Avvertii in lei la stessa esigenza ed i nostri corpi si congiunsero di loro iniziativa…attirati come calamite…avvolgendosi e trovando conforto l’uno nell’altra.
Il profumo dei suoi capelli mi costrinse ad schiudere le labbra, sentendo in bocca quasi il sapore di lei che come una pozione mi aveva reso suo schiavo.
Non volevo pensare di non poterla rivedere dopo il nostro rientro alla vita normale…non lo riuscivo ad accettare.
- Penso che dovremmo fare un regalo di buon augurio ai novelli fidanzati…che ne dici? Dalle mie parti si usa…anche se però non li conosco e non saprei cosa prendere. -
- Lizzy ne sarebbe felice…lui non lo conosco, ma mi sembra un’idea carina. – L’ascoltavo, ma quel peso al petto mi impediva di risponderle come avrei dovuto…
Mia sorella rappresentava il mio ultimo pensiero…
Il mio angelo stava per volare via e non lo volevo.
La strinsi di più…soffocando la mia ansia nel calore del suo corpo.
La giornata era tutta nostra…l’avrei resa speciale…
1 commento:
Maledette incomprensioni...lo adoro sempre più...brava ragazza!!
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