Capitolo 15

Capitolo 15 - Robert

- Ciao Tesoro, non mi aspettavo una tua chiamata…tutto bene? - Ero davvero sorpreso e un po’ seccato per l’interruzione.

- Ciao Orsetto…a meraviglia, ti ho svegliato?- Era eccitata e considerando che di rado si svegliava prima dell’ora di pranzo, mi sembrò strano.

- Non chiamarmi così…sai che odio quel nomignolo Lizzy, non ho più cinque anni…ricordi? - Come al solito dovevamo beccarci…era la prassi.

- Non ti alterare o ti vengono le rughe…dai …ascoltami senza interrompermi. –

Non la riconoscevo proprio…era eccessiva…mi chiesi cos’altro avesse da dirmi dopo la notizia bomba del matrimonio.

- Ho una richiesta da farti e in nome del sangue che ci lega devi dirmi di sì…ancor prima che te la proponga…dimmi di sì…e poi te la dico. - Supplicava, non era lei.

- Non mi fido di te, cosa stai architettando? - Volevo capirci qualcosa.

- Oh insomma non rovinare tutto e obbedisci…dimmi di sì! - Sospirai e cedetti…come sempre.

- Ok!...Sì…e ora dimmi qual è la mia sorte…sento già di essermene pentito. - Rimasi in attesa, mentre sentivo strani rumori provenire dal telefono.

- Lizzy? Ci sei? –

- Mettetelo lì…davanti al caminetto è perfetto! Scusami Rob, parlavo con i ragazzi del catering. Sapessi, sono eccitatissima. - Era alle stelle, ne fui felice.

- Stai organizzando un party? –

- Beccata! Senti fratellino Steve ed io abbiamo voglia di dare la notizia ai nostri amici e abbiamo organizzato una festa per la sera…so che non ami molto questo genere di serata, ma vorrei tanto che ci fossi anche tu, saremo in pochi e tu sei l’unico parente che posso avere vicino, ci sarai? - Mi sentii preso dal panico, poi mi voltai verso il mio angelo che mi fissava con occhi curiosi…e la paura svanì.

- Lizzy, non lo so, io… -

-Ti prego, ti prego, ti pregooo…- L’avrei strozzata, ma l’adoravo e non potevo deluderla in questa speciale occasione.

- Ci sarò, ma… -

- IUHuuuuuuu…lo sapevooo. - La sentivo saltellare, era impazzita del tutto.

- Ma…mi lasci parlare? -Sorrisi, era divertente.

- Quello che vuoi Darling, cosa c’è? Niente stampa?... Non ci sarà!...Niente foto? Scordatelo…Voglio conservare il ricordo di questo evento…Se ti voglio bene?..TANTO…Orsetto…Dicevi? –

Mi arresi di fronte a quel fiume di parole, era andata del tutto.

- Ora stai in linea e aspetta un momento…zitta possibilmente. - E portai il telefono al petto per rivolgermi a Francies che in ginocchio sul divano  mi guardava con aria interrogativa.

- E’ mia sorella. Ci ha invitati alla sua festa di fidanzamento domani sera…Ti va di andarci? - Sorrisi per incoraggiarla…senza di lei non sarei andato comunque.

- Una festa? Con te? Io?- Era stupefatta e vi lessi mille sfumature di espressione, dallo stupore alla pura angoscia. Era uno spasso.

 Si passava le mani tra i capelli e si torturava le labbra mordendole nervosamente, l’adoravo.

- Che c’è, non ti va di farti vedere con me? Se preferisci le dico di no, ma se poi viene a prenderci te la vedi tu con lei, io mi astengo. - Cercai di essere simpatico, ma in realtà la cosa spaventava un po’ anche me…non lo diedi a vedere.

- E cosa mi metto? -…Le donne.

Aveva deciso, era evidente e sollevai il telefono per confermare la nostra presenza.

- Tesoro mio grande, non sarò solo, il mio angelo vuole conoscerti e non sta più nella pelle. - Francies mi fece una serie di gestacci per farmi tacere ed io risi saltando e sedendomi sopra il tavolo della cucina per stare più comodo, ciondolando le gambe.

Lei era crollata all’indietro sul divano con le mani tra i capelli.

- Ma certo, scusami, non sapevo fosse ancora con te, ma allora fai sul serio eh? Cucciolo Rubacuori. Guarda che un ballo lo prenoto per me. Non possiamo non fare il nostro Pattinson Show…ti ricordi?- Rideva serena e contagiò anche me.

- Non sognarti di tirare fuori quella cosa o non ti parlo più, intesi? -

- Ok ok….alle 7:00 , ti mando l’indirizzo via sms. Grazie Orsetto. -

- Ti ho detto di non….-

- Ciao ciao… -E interruppe la chiamata senza lasciarmi finire.

Scesi dal tavolo spegnendo il telefono e gettandolo di lato…non desideravo altre interruzioni e sorridendo mi avvicinai a Francies che era ancora distesa con le mani a coprirsi la faccia.

Le presi i polsi e la costrinsi a guardarmi, aveva un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.

- Se fossi in te aspetterei di conoscere mia sorella prima di ridermela tanto. - La sollevai e sedendomi a fianco l’appoggiai su di me.

- Non so se ti rendi conto…una festa…non credo di sapere bene cosa succeda in queste occasioni mondane, ma sto morendo di paura, sei sicuro di volermi portare con te? –

Occhioni spalancati e bocca aperta….meravigliosa.

- Ci vado soltanto col mio angelo… è la mia condizione. Non voglio stare lontano da te. - E stringendola la baciai per spiegarle meglio il concetto.

Si sollevò nervosa e mettendosi la mano davanti alla bocca mi pose la domanda che tratteneva a fatica.

- Non posso andarci col mio maglione blu e le scarpe da ginnastica, cosa penserà di me. Ti prego richiamala e dille che ho la febbre e che non potrò esserci. -

Dolcissima creatura…anche in pigiama per me sarebbe stata la donna più bella del mondo, ma non potevo deluderla e pensando bene nemmeno io avevo niente di adatto alla serata. Ebbi un’idea…

- Che ne dici di fare un po’ di shopping? Ad un’ora di macchina da qui c’è un centro commerciale prestigioso, ci sono stato per sbaglio un paio di mesi fa e mi sembra abbiano tutto ciò che occorre a noi per essere la coppia più strepitosa di tutta la serata. - L’avevo detto senza rendermene conto…come la cosa più naturale del mondo e la vidi sciogliersi tra le mie braccia, mentre il suo sorriso radioso veniva bagnato dalle lacrime che scendevano lente sul suo volto emozionato e colmo d’amore.

Ci scambiammo uno sguardo intenso nel quale ogni parola sarebbe stata superflua e perdendomi nei suoi occhi,  ripresi da dove avevamo lasciato prima di essere interrotti dalla telefonata.

 Avevamo ancora del tempo per noi…noi due…ancora insieme…