Capitolo 14 - Robert
- Stephanie non puoi continuare a chiamarmi sempre per lo stesso motivo….ti ho già detto che voglio rimanere qui fino a martedì…son sicuro che la produzione può stare senza di me fino ad allora… visto che il primo impegno che abbiamo è fissato per giovedì. -
- Senti Robert…non sono io a dettare le regole ma la Summit e lo sai…non puoi non tenerne conto. -
- So benissimo quali siano gli accordi e non credo di venir meno a nessuno di questi se mi prendo sette miseri giorni tutti per me. Guarda, ora non ho tempo per discutere. Senti la produzione e poi richiamami per farmi sapere cosa ne pensano…ma ti prego fa il possibile….ne ho davvero bisogno. –
Sentivo all’altro capo del telefono il sospiro rassegnato della mia manager che contro voglia era costretta a cedere alle mie richieste.
- Ok Rob…vedo cosa riesco a fare, ma mi dici perchè ti ostini a rifiutarti di tornare? C’è qualcosa che non so? Davvero non ti capisco. Giovedì devi presentarti sul palco per ritirare un premio assieme agli altri attori del cast e sembra che non ti importi nulla, è il tuo lavoro diamine…non puoi fare così! - Più che la mia manager Stephanie era un’amica e mi conosceva meglio di tanti altri, non riuscivo a nasconderle niente….o quasi.
- Fidati di me per questa volta…va tutto bene….anzi, forse troppo. -
- Cosa significa troppo? Rob io devo…- La interruppi prima che andasse oltre.
- Tu non devi niente, se non occuparti del mio lavoro…ora ti lascio…fammi sapere ok?-
- Ok, a presto…mi raccomando. - E interruppe la comunicazione.
Rimasi col cellulare in mano, a fissarlo come fosse il mio peggior nemico…non avevo voglia di tornare alla mia solita vita prima di aver messo ordine dentro di me.
Ero davvero confuso e avevo bisogno di un po’ di tempo…non mi sembrava di chiedere troppo.
Mi girai verso l’interno della casa…oltre i vetri potevo scorgere il mio angelo che preparava il nostro spuntino.
Era bello poter dire “nostro” …anche se solo per una sciocchezza come quella.
Era da molto tempo che non condividevo le mie giornate con qualcuno di importante…perchè questo era diventata Francies per me….importante…molto.
Prendere coscienza di questa realtà mi costava fatica ed era la ragione per la quale volevo ancora del tempo da trascorrere con lei, non volevo sbagliarmi….volevo esserne sicuro.
La vedevo gioire di fronte alle piccole cose che arricchivano le nostre giornate, sempre entusiasta di tutto, sempre con la battuta pronta e l’adorabile sorriso sulle labbra…e con lei le ore volavano…e vivere diventava piu’ facile se accanto avevo il suo splendido viso.
Non mi spaventava più l’idea delle fans o delle occasioni dove mi dovevo presentare in pubblico…mi sembrava che non avessero più senso tutte le mie paure…ora che potevo sentire lei vicina.
Ero rimasto affascinato dal suo carisma dal primo istante, ma mi ero realmente accorto di essere così preso da lei solo quella sera davanti al camino…quando mi ero lasciato trasportare nel suo mondo fatto di racconti fantastici….di emozioni palpabili…dove tutto poteva diventare reale se usciva dalla sua bocca ed avevo perso le parole…quando mi aveva sorriso e nei suoi occhi avevo letto l’amore.
Si, lei mi amava e lo potevo sentire…non ne potevo essere completamente sicuro, ma la sincerità del suo sguardo pulito era disarmante e mi riempiva il petto anche solo starla a guardare.
Non mi ero mai sentito così perso…così preso da una donna.
Sapevo che la mia vita non era facile da condividere e che proprio a causa di questa avrei potuto forse confondere quelli che erano ora i miei sentimenti, ma avevo bisogno di credere che fossero autentici…ne avevo bisogno piu’ di qualsiasi altra cosa al mondo…volevo l’amore.
Rientrai col cuore gonfio e andai subito da lei che mi voltava le spalle muovendosi con gesti lenti.
Non notai la curvatura delle sue spalle fino a quando non le fui accanto e la sentii tremare.
- Cos’hai angelo mio…cosa ti succede? - Ero preoccupato.
- Niente, ho voluto mettere del peperoncino e devo essermi toccata la faccia…mi brucia tutta. - Nascondeva il viso dietro ad un ciuffo di capelli, ma non riuscì a nascondermi il rossore intorno agli occhi…sembrava avesse pianto…perche? Non lo capivo.
Non volli metterla in imbarazzo e assecondai le sue scuse fingendo di credervi.
- Mettici dell’acqua e poi chiudi gli occhi per un po’…dai vieni che ti do una mano. –
Avvolsi il braccio intorno alle spalle di lei e la condussi al lavello.
- Ora lascia che faccia io o con le tue dita farai peggio. - Sciacquai il suo bel viso accarezzandole gli occhi…ben sapendo che la sua era tutta finzione, ma volevo comprenderne la ragione e l’assecondai.
- Ora chiudi gli occhi e lasciati abbracciare…ok?- L’asciugai e la strinsi tra le braccia cullandola.
Non dissi nulla…lasciai che il mio corpo parlasse per me.
Cercai di farle sentire in quell’abbraccio quanto avevamo provato la notte precedente e l’intensità di quel momento travolse anche me…e tutto solo stringendola tra le braccia…e sentendomi completo.
- Va tutto bene…- Le dissi in un soffio.
- Non volevo…io. - Non la lasciai continuare.
- Shh…- Volevo solo che ascoltasse…volevo che “sentisse” quello che provavo…e la baciai sugli occhi, dolcemente…sulle guance soffici, sfiorando le sue labbra con dolcezza…raccolsi il suo viso tra le mani perchè avevo bisogno di toccarla.
- Francies guardami. - La costrinsi ad aprire gli occhi e in quel mare di dolcezza mi immersi per sondarne le profondità.
Non c’erano ombre, nessun angolo buio…erano acque limpide e cristalline sulle quali potevo nuotare libero…senza timori.
Sperai che lei leggesse nei miei le stesse certezze e sospirai prima di avvicinarmi alle sue labbra per affondarvi le mie.
Al contatto, le sue braccia si aggrapparono a me stringendomi forte ed io mi ci avvolsi sollevandola con le gambe sopra i miei fianchi. La potevo sostenere facilmente e la condussi sul divano sedendomi e tenendola cavalcioni sopra di me.
-Angelo mio, ma cosa ne hai fatto di me…non riesco più a starti lontano. - Sorridevo cercando di rendere leggero il momento, non volevo spaventarla dicendole di più.
- Allora non farlo…non desidero altro. - Aveva espresso quelle parole con un filo di voce e il suo sorriso era tornato ad esplodere, illuminando ancora una volta tutti i miei pensieri bui.
Come potevo avere ancora dei dubbi…il mio amore….era lei.
L’attirai stretta su di me e i nostri corpi si accesero…riconducendoci nel nostro mondo…
- Francies…tesoro io…- Fui interrotto dallo squillo del mio telefono che rimasto sul tavolo della cucina aveva infranto nuovamente la magia di quel momento.
Ci voltammo entrambi in quella direzione…per poi tornare a guardarci negli occhi.
- Scusami…devo rispondere. - La sospinsi di lato e mi alzai raggiungendo il cellulare….ma questa volta non era Stephanie….
2 commenti:
poteva evitare di rispondere però.......:( ma...non vuole tornare per stare più tempo con lei o c'è dell'altro...oddio...
e ora....?.......questa storia mi ha letteralmete rapito!!!!!!!! danybor
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