capitolo 39

Capitolo 39 – Robert

Ero rimasto a guardarla agitarsi in quelle movenze sensuali quasi ipnotizzato, mentre senza controllo la mia mente formulava immagini differenti …di noi due insieme, lontano da tutta quella folla che le puntava gli occhi addosso…a fare l’amore…a sfogare quel desiderio di lei che da ore mi faceva fremere.

La volevo per me soltanto.

 Non potevo sopportare di vederla ballare con lui.

Non appena mi ero accorto di come tutti la guardassero e di come le mani e il corpo di quel suo amico si strusciassero contro il suo, avevo sentito crescere dentro una rabbia incontrollabile, un desiderio di possesso che mi continuava a montare nella testa impedendomi di ragionare.

Lei sembrava attratta da quell’uomo così diverso da me, così maledettamente affascinante, che sembrava nato per ballare.

Dio com’era bella.

Lasciava che lui la sfiorasse, che le sussurrasse all’orecchio chissà quali cose…e i suoi fianchi, fasciati da quella seta sottile che ondeggiavano in maniere indecente seguendo il ritmo di quelli di lui…era troppo.

– Rob ti prego, facciamo vedere a tutti quello che abbiamo imparato, non ce la caviamo male, certo non siamo come loro e questo lo vedo da me, ma un occasione così quando mai mi capiterà di nuovo. Steve non ne è capace, altrimenti lo avrei chiesto sicuramente a lui…oh Rob ti prego solo un giro e dopo ti prometto che….-

-         Sta zitta Lizzy! –

  Quasi non riconobbi la mia voce, mentre tappavo la bocca di mia sorella che non aveva colpa di nulla, ma che in quel momento era un assillo in più nella mia testa.

-         Ma io volevo solo…-

-         Basta…Ti prego!

Feci un passo per mettere spazio tra di noi e lei ferita aveva abbassato lo sguardo ed era tornata da Steve, che seduto a chiacchierare con amici in un angolo, non si era accorto di nulla.

Ero un mostro.

Sbuffai, per niente orgoglioso di ciò che avevo fatto e passandomi la mano tra i capelli tornai a rivolgermi alla scoppiettante coppia di ballerini che stavano dando spettacolo di sé.

 Inconsapevoli di aver risvegliato in me quella belva chiamata gelosia, continuavano nella loro performance e ad ogni loro passo, la rendevano più feroce e incontrollabile.

Mi tolsi nervosamente la giacca e la gettai in malo modo sulla sedia lì accanto. Nel farlo agganciai un lembo della camicia strappandone un paio di bottoni, ritrovandomi con il petto scoperto…senza potervi porre rimedio.

“ Perfetto...ci voleva anche questo adesso..”

Arrotolai le maniche scoprendo quanto fosse candida la mia pelle e magre le mie braccia rispetto a quel carioca bronzeo che avvinghiato alla mia donna la sollevava come un fuscello.

“ Divento pazzo se non faccio qualcosa…”

Affondai le dita tra i capelli che liberati dal gel che li teneva in ordine stavano scomposti cadendomi sugli occhi.

La vidi stretta tra le sue braccia…la mano di lui sul fondoschiena…e un velo buio mi calò davanti agli occhi….non vidi più niente altro.

 Mi mossi veloce raggiungendola alle spalle e quando il passo la condusse lontano da lui l’afferrai ai fianchi contringendola ad appoggiarsi con la schiena su di me.

Non ero stato certo delicato…e nemmeno era mia intenzione esserlo.

- Dove credi di andare?-

Le sussurrai secco e deciso, mentre venivo investito dal dolce profumo della sua pelle accaldata che mi eccitò all’istante riempiendomi le narici.

Assecondai i suoi movimenti incapace di resistere al richiamo del suo corpo e dimenticandomi completamente di dove mi trovavo, cominciai a ballare lento…insieme a lei.

Le sollevai le braccia incatenandole i polsi con fare deciso…la rabbia ancora impediva ai miei movimenti di essere garbati, ma solleticato da quei glutei che continuavano a strusciare su di me ebbi un cedimento e, accarezzando la sua pelle, riportai ben salde le mani sui suoi fianchi…facendole scorrere poi sul suo corpo di seta.

Un passo doppio e la feci voltare verso di me.

Osservai il suo sguardo eccitato farsi lentamente serio e il suo sorriso scomparire non appena incrociò i miei occhi che non riuscivano più a nascondere quell’incontenibile gelosia che mi stava facendo impazzire.

Continuammo a muoverci al ritmo della musica incalzante e senza dire una sola parola…gli sguardi incatenati…la costrinsi a piegarsi sotto di me…quasi a subire il mio dominio, ma lei sapientemente riuscì a scambiare i ruoli e mi ritrovai il fianco avvolto dalla sua gamba nuda, le sue mani aggrappate ai capelli e la sua bocca eccitata sulle mie labbra…uccidendo ogni residuo del mio orgoglio ferito.

La volevo ...e non potei impedire alla mia mano di afferrarle la coscia e scivolando sulla sua pelle fino al ginocchio di stringerla a me, affogando in quel bacio che accese la bestia che ancora albergava nella mia mente e spinto da quel sentimento insano, le morsi il labbro senza troppa decisione…per farle comprendere che non stavo scherzando.

Indietreggiai trascinandola con me e alle note finali l’afferrai per i capelli con la mano libera, costringendola a guardarmi dritto negli occhi…ma non appena li incrociai, cedetti alla sua dolcezza e senza più rimedi…mi persi in lei.

Non disse nulla, si lasciò prendere per mano e trascinare tra la folla che applaudiva lo spettacolo improvvisato e senza salutare nessuno…la portai via con me.

Arrivai all’automobile senza dirle una parola e prima di salirvi mi voltai e l’affrontai di petto, afferrandola per le spalle, ma quando fui lì per esplodere vidi dipingersi sul suo volto una sorta di smorfia di sfida che mi spiazzò…facendomi morire le parole in bocca.

" Mi farai morire...lo so"...pensai dentro di me.

L’autista ci raggiunse e senza aver bisogno di spiegazioni fece manovra…e partì nella notte…

Non avevo più voglia di parlare….avevo solo una gran desiderio di lei….

PS:  Mi farebbe molto piacere che lasciaste un vostro commento ...e grazie di seguire il mio SOGNO...