Capitolo 47 – Francies
Ero perfetta come abitante di quella città…nessun legame familiare ad attendermi…nessuna illusione sul mio futuro…soltanto la certezza di quello che il mio cuore abbracciava stretto come fosse il suo tesoro.
Le illusioni erano volate via con gli anni di solitudine…e l’unico desiderio che ancora conservavo gelosamente era il grande amore… quello vero.
Non il patetico e patinato prototipo di marito-casa-figli…confezionato a dovere da chi secondo me di quel sentimento non aveva compreso a fondo la bellezza,bensì l’amore che ti travolge l’esistenza…che cambia il colore dei tuoi occhi…che rende splendenti gli orizzonti senza fine…solo quello…e niente altro.
Sapevo di comportarmi come una bambina…ma ero stata costretta a vivere da adulta per quasi tutta la mia vita e sentivo il dovere verso me stessa di regalarmi almeno quella piccola ed innocente illusione…se di illusione si trattava.
Incontrare Robert aveva spalancato la porta del mio cuore ed ora non avrei permesso ad altri che a lui di poterla richiudere…se lo avesse voluto.
Infilai la chiave sulla serratura della porta del mio appartamento e con un colpetto del piede la spinsi fino a spalancarla. Rimasi ad osservare l’interno buio, come se varcare quella soglia significasse cancellare tutta la bellezza di quegli ultimi cinque giorni…che avevano cambiato per sempre la mia vita.
Mi feci coraggio ed entrai…non accadde nulla.
Mi sembrava fosse trascorso un secolo dall’ultima volta che avevo compiuto quei gesti, mentre invece all’interno le mie piante conservavano ancora la terra umida dell’acqua che avevo loro versato prima di andarmene.
Che strano come il tempo si dilati e perda sostanza nel momento in cui i sogni entrano a far parte realmente della nostra vita…tutto cambia…si trasforma e non lo si riconosce più.
Camminavo per casa meccanicamente e le mani seguivano i movimenti delle braccia come se a guidarle fosse un pittore che dipinge la sua tela…e in quella tela c’era disegnata la mia vita, sulla quale mancavano soltanto le tinte forti e accese della passione.
Volevo di più…volevo tutto…volevo Lui.
Volevo di più…volevo tutto…volevo Lui.
Al pensiero di Robert le braccia ricaddero lungo i fianchi, a cercare nella tasca quella scatola infernale della quale ero ormai schiava da oltre ventiquattro ore…il cellulare.
Era come un’appendice e non lo lasciavo mai nemmeno quando avrei dovuto farlo e la cosa era strana visto che non era mia abitudine portarlo con me.
Era come un’appendice e non lo lasciavo mai nemmeno quando avrei dovuto farlo e la cosa era strana visto che non era mia abitudine portarlo con me.
Infilai la mano nella tasca e accanto al telefono raccolsi la conchiglia che Taco aveva messo tra le mie mani sulla spiaggia di Malibù…la Conchiglia del Buon ritorno.
Riguardarla mi fece sorridere e osservandola attentamente rividi quegli occhi di miele fuso rivolgermi quelle parole così semplici…e così belle.
Non si era reso conto di quel che avevano suscitato in me…ed era giusto così…perchè quella sua purezza le aveva rese…perfette.
Sospirai rigirandola tra le dita e senza volere mi ritrovai seduta sul mio banco da lavoro, dove come sempre regnava il disordine più completo…quasi a fare da specchio a quello che era il mio animo interiore…confusione e creatività abbracciate tra la polvere del tempo…
Raccolsi il piccolo cesello e lavorai con attenzione sulla conchiglia per ricavarne un foro sufficiente ad accogliere il sostegno che intendevo forgiare apposta per quel monile…e persi il senso del tempo.
Lavorai con la precisione e la sicurezza data da alcuni anni di esperienza e quando finii di lucidare le finiture in argento…fuori era già buio.
Feci scivolare una semplice catenina sottile attraverso il fermaglio e la appoggiai, come sempre facevo, al collo da vetrina in vellutino beige…simile alla sabbia di quella spiaggia ormai lontana….e la nostalgia mi colse impreparata attanagliandomi la gola.
Deglutii quel magone e girandomi raggiunsi la cucina e quella dispensa quasi vuota nella quale conservavo soltanto cibi che non mi piacevano…tanto per non ingrassare. Mi chinai per afferrare un pacchetto di crostini e dal cuore gioiello che mi scivolò sul collo fuoriuscì quel gioco di suoni armoniosi che in un attimo mi riportarono tra le sue braccia…
Chiusi gli occhi….e mi lasciai trasportare dai ricordi…
La sua voce suadente che come una carezza sembrava cullasse la mia anima…
il tocco delle sue dita sul mio viso…sempre leggere…delicate, mai invadenti…
la sua risata sciocca, quando rideva di me e dei miei modi buffi e lo specchio limpido dei suoi occhi dei quali ora… non riuscivo più a vedere il fondo….e la sua bocca…che al solo cenno di sorriso mi lasciava senza fiato.
il tocco delle sue dita sul mio viso…sempre leggere…delicate, mai invadenti…
la sua risata sciocca, quando rideva di me e dei miei modi buffi e lo specchio limpido dei suoi occhi dei quali ora… non riuscivo più a vedere il fondo….e la sua bocca…che al solo cenno di sorriso mi lasciava senza fiato.
Mi mancava da morire e al suono di quelle note celestiali non potetti più resistere e lasciai che una lacrima scorresse lenta sul mio viso….ne aveva il diritto…si era meritata quel premio.
Strinsi il cuore per farlo tacere e richiusi la dispensa…avevo perso l’appetito.
Lasciai scorrere l’acqua della doccia preparandomi per la notte e mentre mettevo piede all’interno…il telefonino squillò.
Sopra al letto continuava a suonare “sexy bomb” senza pause e mi tuffai su di esso come se da quello dipendesse la mia stessa vita.
- Pronto? – Il cuore mi batteva in petto come se volesse rispondere egli stesso.
- Ciao Francies…allora sei viva, si può sapere dov’eri finita? -
Tutta la mia gioia svanì…e il mio cuore deluso si rimise al suo posto.
Tutta la mia gioia svanì…e il mio cuore deluso si rimise al suo posto.
- -Ciao Louis…sei tu! – Sospirai.
- Felice anch’io di sentirti cara…perdonami se oso disturbare la tua vacanza, ma sai…ho in mano tutto il tuo lavoro e…mi sembrava il caso di avvertirti delle novità…non credi?-
- Novità? Cosa succede Lu…ci sono problemi?-
- Non ho parlato di cose brutte….anzi…le vuoi sapere o sei troppo impegnata a piangerti addosso?-
Louis ed io eravamo amici da anni e tutto ciò che possedevo era rappresentato da lui che presenziava pubblicamente tutte le manifestazioni e gli incontri con la clientela al posto mio, per non violare la mia privacy e il mio passato.
- Non essere antipatico ti prego….dimmi che succede! – Ero incuriosita.
- Tiffany vuole aprire un nuovo negozio interamente col tuo marchio…e proprio qui…a New York. Beh! Che ne dici? –
Rimasi in silenzio, consapevole di dargli una profonda delusione.
In fondo era l’obiettivo che ci eravamo posti fin dall’inizio…il marchio come icona di un successo a lungo sognato.
In fondo era l’obiettivo che ci eravamo posti fin dall’inizio…il marchio come icona di un successo a lungo sognato.
Non sentivo nulla…ma finsi di essere felice.
- Ma è bellissimo e quando l’hai saputo?-
La mia pausa non gli era passata inosservata e sebbene sentissi nella sua voce la nota interrogativa…finse quanto me…rimandando le domande a quando ci saremmo incontrati.
La mia pausa non gli era passata inosservata e sebbene sentissi nella sua voce la nota interrogativa…finse quanto me…rimandando le domande a quando ci saremmo incontrati.
- Un’ora fa…e non stavo più nella pelle e così, mia dolcissima amica…ti ho chiamata. E’ quello che hai sempre voluto no?...Ora sarebbe ora di cogliere i frutti del tuo lavoro Darling…te la senti?-
- Non lo so Louis…pensi sia una buona idea?-
- Sei a casa vero? Sento il casino della tua doccia che perde come una cascata…aspettami che vengo da te a festeggiare…arrivo. –
- -No senti io….- ma aveva già interrotto la comunicazione…era inutile, niente lo avrebbe fermato.
Mi rimisi in ordine i capelli bagnati e indossai una comoda tuta di almeno due taglie più grande. Ero pronta quando il campanello alla porta suonò e sorridendo all’idea della sua faccia, spalancai la porta e vi trovai un enorme fascio di Rose bianche e gialle che, come una folata di primavera, profumarono l’atrio di casa.
- Oh mio dio, ma sono bellissime! – Non riuscii a trattenere la risata che mi sorse spontanea quando il volto di quel mio folle socio gay apparve tra le spine che gli si conficcarono nelle guance.
- Ta taaa…ahi! –
- Dio mio Louis quanto sei scemo, ma lo sai che hai sbagliato mestiere vero? Il comico di teatro dovevi fare e a quest’ora saresti la Star. –
- Ti piacerebbe che mi togliessi di mezzo adesso eh? No mia cara…questa volta non mi lasci solo…ti ci trascino per i piedi se necessario…ma all’inaugurazione ci sarai anche tu…-
- -Entra prima che cambi idea e ti cacci via… su! – Lo tirai per il braccio costringendolo a seguirmi in casa.
Il completo di Armani che indossava era tutto fuorché eccentrico. Sebbene fosse un affascinante e stravagante personaggio conosciuto nel mondo degli affari per la sua tendenza omosessuale Louis non aveva mai perso l’etichetta, era sempre impeccabile nei suoi completi firmati e per quanto cercassi di ricordare non lo avevo mai visto se non vestito a quel modo.
Bellissimo come sempre lo vidi volteggiare per la stanza riponendo i fiori sul vaso in vetro soffiato che egli stesso mi aveva regalato per queste precise occasioni. Non sopportava il mio disamore per la casa e cercava invano di dare quel tocco di originalità ad un luogo che riteneva…invivibile.
- Mio Dio cara, sembra che tu viva in una grotta….mi stupisco che ci sia l’acqua corrente a volte…quando pensi di andartene da questo orrore e di tornare alla vita?-
- Forse prima di quanto pensi…potrei sorprenderti! –
- Non vedo l’ora…nel caso avvertirò la stampa!-
- Dai finiscila e raccontami cosa è successo. – Mi misi sul divano a gambe incrociate, mentre Louis mimava il suo racconto come se stesse recitando il suo pezzo sul palcoscenico di un teatro di Broadway.
- Capisci? Hanno voluto te e nessun’altro per questa loro idea…non sei felice? Mi raccomando non esternare troppo…potresti sgualcire la tua mise.-
- Hai finito di prendermi in giro? Sono appena tornata dalla California e sono un po’ sballata per la stanchezza…ok? Ho solo voglia di dormire…poi potrò tornare a ragionare lucidamente, ti prego…cerca di essere buono per una volta. –
- OK ok…- prese la mia lima per le unghie e cominciò a sistemarsi qui e là le dita.
- E’ davvero solo per questo? Mi sembri provata…ti è successo qualcosa?-
- Non lo so Lou! Ho abbandonato questo pianeta per pochi giorni e ora che sono tornata…non mi sembra più lo stesso. –
- Non ti ha richiamata vero?-
- Ma che ne sai tu…che stai dicendo?-
- Piccola! I motivi che ci fanno lasciare questo mondo sono soltanto due: del buon sesso e la morte. Ebbene sei qui tra noi…quindi….-
- Santo cielo tu sei pazzo…io…-
- Si, forse è così, ma conosco le vicissitudini della vita e quindi posso dire la mia. Vuoi parlarne per poi sentirti meglio…o preferisci cullarti nell’illusione di poter sempre superare i tuoi problemi da sola?…
- Non è vero che non parlo mai….-
- Ah no?-
- NO!-
- Allora dimmi chi ti ha ridotta così che gli faccio un monumento. Era ora che uscissi da questo buco infame e respirassi un po’ d’aria pulita. Lo sai da quanto tempo non vedevi qualcuno?-
- Falla finita Louis..-
- Due anni..mia cara, due lunghissimi e fottutissimi anni di clausura che stavano per ridurti peggio di una larva…per fortuna la crisalide ti ha resa farfalla e ora non ti resta che volare….sei pronta?-
- Non sapevo facessi uso di allucinogeni…le farfalle vedi adesso. –
- Nasconditi si…continua a mettere la testa nel frigo ogni volta che ti viene voglia di vivere…alla fine ti ritroverai cicciona e troppo vecchia per tentare di vivere davvero. –
Mi seguì per la stanza mentre cercavo vie di fuga al fiume di dolorose verità che stava sciorinando senza alcuna pietà.
- Sei cattivo! – Mi costrinse a girarmi prendendomi per il gomito e guardandomi negli occhi…mi diede il colpo di grazia.
- Non è vero, io ti voglio bene e non ti permetterò di gettare altro tempo della tua preziosa vita a chiuderti in casa. Sappi che l’inaugurazione sarà tra soli tre giorni e che ti voglio con me, splendida e brillante come sei sempre stata prima di decidere di vivere da esule nella tua stessa terra. Ci saranno molti invitati di prestigio e la stampa farà gran scalpore dell’evento quindi domani esci e prenditi un abito strepitoso…perchè non voglio altri che te al mio fianco , ci siamo capiti?-
Lo guardai incapace di parlare, mentre un tremore mi scosse impedendomi di muovermi. Louis mi strinse forte cullandomi e in quel tepore piansi le mie antiche paure…lasciandole scorrere fuori da quella prigione interiore nella quale le tenevo relegate da troppo tempo. Sfogai la rabbia contro me stessa…contro i miei limiti…contro tutto ciò che avrei voluto essere e che mi impedivo di diventare. Alla fine rimasi soltanto io….pulita…vuota, ma infinitamente leggera. Tra le braccia dell’unico amico che avevo avuto in quegli ultimi anni, abbandonai ogni cosa che mi impedisse di essere serena …tutto il peso di inutili responsabilità che per molto tempo mi avevano soffocata e alzando lo sguardo lessi nei suoi occhi di esservi finalmente riuscita.
- Ok amico mio grande….ci sarò! Te lo prometto. –
La risata tra le lacrime che ci vide protagonisti fin quasi soffocare…fu la più bella e importante di tutta la mia vita.
9 commenti:
Finalmente!!! Era ora che Francies riaprisse il suo cuore!!!Che tenerezza!!! Non vedo l'ora che si riabbraccino!!!!<3 Emma
Bel capitolo.....e questo Luis grande amico! Francies non dubitare sono convinta che le sorprese non tarderanno ad arrivare!
Bellissimo e soprattutto molto realistico c'e' tanta Francies qui dentro!!! Ti auguro di esaudire tutti i tuoi sogni.... Un bacio
Bellissimo Francy e il tuo amico Luis simpatico e fraterno...tu dolcissima come sempre...un capitolo strepitoso. Ma dimmi una cosa?? Non è che tra le celebrità presenti all'inaugurazione ci sarà Robert? Visto che il suo cellulare l'aveva lasciato in macchina prima di prendere l'aereo per Londra? Se fosse vero sarebbe una figata!!!! Un bacio!!!
bene..ero indietro di te capitoli e finalmente me li so sciroppati!bellissimi come sempre.mi piace il modo in cui scrivi,sei intensa,profonda,romantica....sei veramente brava!continua a farci sognare.baci ory
Francies sei grandiosa...bellissimo capitolo....più combattiva di prima!!!! Brava!
Trilly
Bellissimo tesoro, tra queste righe emerge la grande donna che è in te ... tremendamente coinvolgente e realistico.
Leggerti è un piacere Francies, ho voglia di un amico come Louis!!
ciao fra, capitoli bellissimi...parlo anke dei 3 precedenti....mi fai sentire partecipe di qst storia...spero ci sia anke robert all'innagurazione magari come sorpresa a francies.ps.foto stupende
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