L’auto scivolava lenta nel traffico dell’ora di punta portandomi sempre più lontano da Francies…e da tutto ciò che rappresentava per me.
Riflesso sul vetro vedevo soltanto il mio volto contratto…solo…mentre lì fuori il resto del mondo continuava la sua vita senza accorgersi di nulla.
Quanta solitudine doveva esserci dietro quei volti che scorrevano sul marciapiede…ognuno con la sua storia…con le sue debolezze e le sue tragedie…tutte nascoste dietro a grandi lenti di occhiali da sole…unico schermo per occhi incapaci di mentire.
Chiesi all’autista di andare più in fretta…quasi che lasciare la città mi aiutasse a sentirmi meglio, ma sapevo bene che quella sensazione di vuoto sarebbe solamente aumentata e abbassando lo sguardo sospirai giocherellando con le dita…che poco prima avevo affondato tra i suoi capelli e quasi involontariamente li portai vicino al naso accorgendomi di come il suo profumo fosse rimasto impresso…e chiudendo gli occhi pensai a lei……
Quelle labbra mi avrebbero perseguitato per tutto il tempo nel quale sarei rimasto lontano …e la sua risata…la sua mano sul mio viso…..
Come se pensarla fosse diventato improvvisamente troppo doloroso…mi costrinsi a prendere il telefono e a cercare di contattare Lizzy con la quale ancora non ero riuscito a parlare dopo la notizia del malore di mio padre.
Composi il numero e rimasi in attesa…
- Lizzy ciao….sei già all’aeroporto? –
- Si…non ce la facevo ad aspettare…tu dove sei?-
- Sto arrivando…il traffico è un incubo a quest’ora e non è così semplice. Hai notizie di papà?-
- Ho chiamato Viky poco fa…dice che si è risvegliato e che nonostante sia ancora sotto osservazione i medici sono positivi….si riprenderà…ne sono certa. – Sospirai di sollievo.
- Bene dai…sarà felice di vederci tutti insieme. Steve viene con te?-
- Non mi sembrava il caso…e non gliel’ho nemmeno chiesto. E tu? Sempre col tuo angelo?...Non sei stato carino ieri sera lo sai vero?..Dovrei toglierti la parola per quello che hai fatto.-
Improvvisamente mi resi conto che non avevo ancora chiarito ciò che era accaduto alla festa..
- Ne parleremo in aereo…siamo sullo stesso volo e avremo modo di discutere di tutto. Ora vedo di sbrigarmi…a dopo Lizzy. –
- Ok a dopo…ciao. – Gettai il cellulare sul sedile e pensai a mio padre …ai miei genitori…a quello che stavano passando e al fatto di quanto noi figli fossimo ormai lontani dalle loro vite.
Erano stati meravigliosi con me…dovevo fare in modo che ne facessero parte e mi ripromisi che se tutto fosse andato bene, avrei trovato il tempo di stare con loro più spesso.
Il volo era in ritardo di un’ora e questo mi permise di sbrigare le solite formalità senza sentirmi braccato.
Senza la mia misera valigia, che era rimasta alla villa assieme alla chitarra, mi sentivo spoglio..e le poche cose che avevo con me erano estranee alla mia quotidianità…recuperate in fretta per potermi almeno cambiare prima di presentarmi in ospedale.
Raggiunsi facilmente la saletta privata dove Lizzy mi stava aspettando e non appena mi vide mi corse incontro e mi abbracciò per cercare quel conforto che il dolore della notizia aveva procurato in entrambi.
La strinsi e lasciai che si sfogasse…era sempre stato così…e il rancore per la figuraccia della sera prima venne messo da parte…
- Ti hanno detto a che ora partirà il volo?-
- Mancano pochi minuti ormai…e domattina presto saremo lì.-
- Papà ha la pellaccia dura…vedrai che quando lo raggiungeremo sarà già in piedi che litiga con le infermiere per il cibo pessimo …lo sai quanto odia l’ospedale.-
- Già!...Lo ricordo. – E le sfuggì un sorriso.
- – Adoro quando si arrabbia…è buffo e diventa tutto rosso in viso. Forse diventerai anche tu così, non credi? Il bellissimo Robert Pattinson con la faccia paonazza. –
- Mi importa poco di essere bello….e sai bene che bello non sono…-
- Se lo dici tu! Spiegalo alla moltitudine di donne che ti adorano…-
Le cercai lo sguardo e sorridendo per sollevarle il morale feci la mia battuta ad effetto.
- Lo farò…stanne certa, una ad una, ma non adesso..- Mi strappò il beannie dalla testa e mi spettinò con l’altra mano.
- - Ti ci vorrà tutta la vita...Cosa ci troveranno in te…ancora me lo chiedo.-
- E’ la stessa domanda che mi pongo io tutti i giorni…Altro?-
La voce dall’altoparlante annunciò il nostro volo e raccogliemmo le nostre poche cose per raggiungere l’apparecchio fermo sulla pista lì accanto. Lizzy continuava a parlare di papà e la assecondai cercando di rassicurarla, fino a quando ci sedemmo ai nostri posti e i motori vennero accesi.
Solo allora mi ricordai che avevo promesso a Francies che l’avrei chiamata non appena fossi giunto in aeroporto ed invece me n’ero completamente dimenticato…distratto dalla preoccupazione per papà e per Lizzy.
Cercai il telefono nella tasca del giubbotto, ma la trovai vuota…presi a tastare ogni possibile altro posto dove potessi averlo riposto…ma niente…il telefono non c’era.
- Cazzo, il telefono.- Continuavo a frugare ovunque.
- Che c’è, l’hai lasciato in albergo?-
- No, ne sono certo. L’ho messo in tasca subito dopo che Francies mi ha scritto il suo numero.-
- Che sciocca è vero….hai chiamato me poco fa!- Ripercorsi i gesti fatti …
- L’ho dimenticato nell’auto…cazzo cazzo cazzo. _
- Calmati…non è la fine del mondo, quando arriviamo a Londra chiami l’agente di sicurezza e te lo fai mettere da parte.-
Cominciai ad agitarmi sul sedile.
- Non ho altro modo di comunicare con lei, come faccio a recuperarlo adesso…si preoccuperà…le avevo detto che l’avrei chiamata prima di partire…- Feci per alzarmi, ma mia sorella fu veloce e mi impedì di farlo.
- Ora sta fermo qui…non ti permetterò di perdere l’aereo per una sciocchezza simile…papà è troppo importante…e lei, se ti ama tanto, capirà!-
Aveva ragione, ma non poteva capire quanto fosse importante per me sentire la sua voce, soltanto l'idea di far trascorrere la notte senza poterle parlare mi opprimeva.
Sconfortato mi rimisi a sedere, dandomi dell’idiota per la mia sbadataggine.
La voce di Lizzy mi accompagnò per buona parte del volo, fino a quando ,esausta per la stanchezza e per la tensione, crollò poggiando la testa sulla mia spalla.
Inclinai lo schienale perché potesse riposare più comodamente e le sistemai la coperta che teneva in grembo.
In cabina regnava il silenzio e le luci erano state abbassate, mentre fuori dall'oblò si vedeva soltanto il nulla....oceano immenso.....e cielo senza fine, inghiottiti dal buio.
Non riuscivo a darmi pace per aver mancato alla mia promessa...e soprattutto sentivo lo sconforto di non averla potuta salutare prima dell'imbarco.
Chissà cosa avrebbe pensato...già colma di dubbi com'era...!
Me la immaginai nella grande villa al mare, in piedi davanti alla vetrata ad osservare le fronde delle palme accarezzate dal vento, sigillata nella sua dimora interiore...a porsi mille inutili quesiti su noi....su me.
Non poteva comprendere quale gioia fosse per me averla incontrata e quanto il solo pensarla lontana mi facesse soffrire...ma sapeva che l'amavo ed io ero certo di quanto lei amasse me....o mi illudevo di crederlo...
Strinsi le braccia intorno a me cercando di colmare quel vuoto che provavo, ma fu tutto inutile...in quell'abbraccio mancava lei...il mio angelo.
Qualcuno dietro di me cominciò a tossire e chiamò una delle hostess per avere dell'acqua...non volevo altro che silenzio...e cercai di isolarmi cercando il mio I-pod dentro l'anonima sacca che avevo recuperato per il viaggio.
Frugai nelle tasche e vi trovai un foglio piegato in quattro, ben riposto perché non si sgualcisse .
Lo sfilai...e riconobbi l’elegante ed elaborata scrittura...
“ Dolcissimo amore mio,
Non trovo parole sufficienti per dirti quello che ho provato con te in questi giorni e mi affido quindi alla mia penna…che di solito non mi tradisce mai.
Sono senza fiato al solo pensiero di vederti andar via e dietro a quel sorriso che mi costringerò a regalarti…ci sarà il sordido dolore dell’abbandono che mi stringe il cuore, quasi a soffocarlo.
Ho sorvolato paesaggi che non credevo esistessero ed ho respirato profumi che non potrò mai dimenticare, perché la tua essenza è come un balsamo per la mia anima…perduta e sola…ora che sei lontano.
Hai risvegliato emozioni che credevo perdute e le hai rese reali…intense…uniche, mi hai fatta volare in alto, oltre le mie paure…e adesso…con te vicino…non ho più timore di nulla.
La tua famiglia è fortunata ad avere un uomo splendido come te a farne parte e sono sicura che tua madre e tuo padre, non potrebbero essere più orgogliosi del proprio figlio..per ciò che è diventato.
Non temere…quando vorrai sarò qui per te, anche se in questa occasione ho lasciato che te ne andassi da solo…era giusto così…e lo capirai da te.
Andrà tutto bene…lo sento.
Volevo che ti portassi un po’ di me in Europa…anche se non è molto…
Abbi cura di te …e del mio cuore… che affido alle tue grandi mani.
Ti amo tanto
Il tuo Angelo Francies
Abbracciai quel foglio come il più prezioso dei tesori, respirando a fondo le sue dolci parole…e meravigliandomi di me stesso…piansi di gioia….
9 commenti:
Cara Francies, l'esperienza londinese ti ha investita di una ventata nuova e profumata...I like it! Non vedo l'ora di leggere il seguito!!
Trilly
Posso solo condividere ciò che ha scritto Trilly. Questo pezzo non solo è scritto divinamente ma mi ha lasciato un'emozione grande, intensa .... un vero balsamo per l'anima.... Meraviglioso tesoro, meraviglioso.
ma porca vacca e adesso come fa????? bello fra..non farmi aspettare un mese....
Amore e stupendo..meraviglioso tutta la tua essenza, mi sono emozionata mi fai sentire partecipe sono anke i miei sentimenti x lui....sei bravissima.
Bellissimo tesoro, non posso concordare con quanto scritto sopra... non vedo l'ora di leggere il resto!!!
Cara Francies,
che nostalgia........ricordi lontani di un amore vissuto in lontananza.....di lettere nascoste ritrovate, telefonate rubate e viaggi in treno quasi interminabili e quei meravigliosi viaggi in aereo che velocemente mi portavano in un'altra dimensione, a riabbracciare il mio amore.
Ho ripercorso qualcosa di mio, del mio passato, di un mio vissuto.....quando il cellulare non era così usuale come ora. Bene speriamo che la Francies del tuo sogno non si faccia prendere troppo dallo sconforto......la lontananza può essere brutale alle volte.....
Il bagaglio dei ricordi e' la ricchezza della nostra anima, che non smette mai di credere in un qualcosa di sconfinato....di ineguagliabile...di eterno...anche quando la realta' fa di tutto per soffocarle lo spirito. Felice di evocare spezzoni indimenticabili della tua vita......baci Georgie
amore...anima...passione...
"Abbi cura di te...e del mio cuore...che affido alle tue CAPACITA' LETTERARIE o mia dolce poetessa..."
LOVE YOU FRAAAAAAAAAAA
Cazzo però..anche lui..c'ha il cellulare sempre anche in bagno e lo dimentica proprio ora...va 'ia, va 'ia... ;)))
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