Capitolo 53 –
Francies
L’alba mi colse
impreparata quando aprendo gli occhi ritrovai il suo volto che riposava sereno
accanto a me. La sua pelle aderiva al mio corpo come l’aria che ci avvolgeva ed
era una sensazione di piacere assoluto…tenero…dolcissimo, appariva fragile.
Le palpebre chiuse
tremolavano un po’ per i sogni che in quell’istante attraversavano la sua mente
e inconsapevolmente sperai in quelle immagini di esservi anch’io. Sulle labbra
un lieve sorriso, un’espressione di benessere…era un bel sogno. Non osai
svegliarlo e mi lasciai distrarre …attratta dalla luce offuscata che traspariva
dalle sottili tende che coprivano a drappo la grande vetrata. Uno strano
bagliore dorato sembrava ovattare la stanza che riluceva di un colore caldo,
creato ad arte dal drappo che abbelliva le finestre e che fungeva da filtro,
trasformandola in un riflesso dal colore acceso… l’atmosfera era rilassante.
Conoscevo bene
quella casa e apprezzai nuovamente l’innegabile classe che contraddistingueva
Louis nelle sue scelte…era un uomo
meraviglioso…ed un amico ineguagliabile.
Immaginai fosse opera sua la comparsa
improvvisa di Robert la sera precedente ed anche se in principio mi ero
ripromessa di ucciderlo non appena ne avessi avuta l’occasione…ora …non potevo
che rendergli merito per avergli permesso
di raggiungermi e di sciogliere ogni dubbio mi ponessi inutilmente.
Tornai ad osservare
il volto dell’uomo che amavo…era splendido.
Ogni volta che
accarezzavo le linee del suo viso mi sembrava di non poter più respirare…e
quasi mi commosse ripercorrere ogni curva che univa insieme le sue
sembianze…stupendomi ancora di quanto fossero semplicemente perfette.
L’amore ammanta
ogni piccolo difetto trasformandolo in pregio, ridonando agli occhi di chi
guarda una immagine che lascia senza speranza a bocca aperta…..
Non resistetti e
sfiorai con la punta del dito le sopracciglia
un po’ arruffate… la mano scivolò
tra i capelli…e lento vidi sorgere un sorriso…su quel volto indiscutibilmente perfetto.
-
Ciao.
– Gli occhi chiusi…mi cercò stringendomi a sé.
-
Ciao.-
Gli sussurrai sulle labbra schiuse,
coprendole con le mie.
Mi accoccolai tra
le sue braccia e respirai l’odore intenso di uomo che sprigionava la sua pelle…profumo
di casa, la mia casa.
Scivolai lentamente
fuori dal letto sentendo le sue dita cercare di trattenermi.
-
Dove
scappi? – Mugolò mezzo addormentato.
-
Torno
subito…dormi. – Sorrisi mentre Rob si accoccolava al cuscino brontolando quasi
addormentato, mancava si mettesse il pollice in bocca e il quadretto era completo.
Quasi scoppiai a ridere pensando all’immagine e mettendomi la mano davanti alla
bocca raccolsi il copriletto blu notte scivolato a terra e me lo avvolsi
intorno dirigendomi al bagno.
In quella stanza
non vi erano tendaggi a coprire la visuale all’esterno e proprio in quel
momento il sole stava sorgendo, cercando un varco tra la fitta coltre di
foschia che copriva il cielo, senza grande successo.
Mi sistemai un
pochino e guardandomi allo specchio vidi riflessa una nuova espressione del mio
volto…più distesa…serena…e senza osare troppo avrei detto felice.
Lo stomaco
brontolava sottolineando che non toccavo cibo dal pranzo del giorno precedente.
Ricordai quel profumo di torta che mi aveva accolto la sera prima e uscendo
silenziosa dal bagno diedi una sbirciatina al grande letto dove Robert dormiva
profondamente come un bambino e mi diressi in cucina…tenendomi stretto il
grande telo che mi avvolgeva e che trascinavo per il corridoio dove giacevano
ancora abbandonati a terra alcuni indumenti che ci eravamo tolti di dosso nella
foga d’amarci.
Mi venne ancora da
ridere e raccogliendo quel che rimaneva del mio reggiseno feci una corsetta
raggiungendo il grande salone.
Aumentai il passo e
facendo la curva che dava alla cucina mi trovai davanti un uomo di spalle che
frugava in un cassetto. Spaventata a morte portai entrambe le mani sulla bocca
quasi urlando e il telo cadde a terra lasciandomi nuda e in una posa ridicola
col reggiseno appeso alle dita. Louis, che si muoveva di soppiatto, si voltò spalancando gli occhi e rimase per un momento
impalato a guardarmi.
Mi resi conto solo
dopo qualche istante dell’imbarazzante quadretto e in fretta raccolsi un lembo
del copriletto..tornando a coprirmi.
-
Tesoro
sei splendida stamattina, dormito bene? O dormito affatto?-
-
Togliti
quel risolino dalla bocca e dimentica quello che hai appena visto per favore. E
smettila di ridere! – Ero in imbarazzo da morire.
-
Come
potrei…non mi ero mai accorto di quanto fosse giunonico il tuo seno, davvero
invidiabile. – Sussurrava con fare cospiratore e la cosa sembrava divertente. Louis
era l’ultima persona che pensavo mi avrebbe mai vista nuda, ma mi resi conto
anche come la cosa non lo avesse minimamente toccato. Avere un amico gay era la
cosa più bella e rilassante del mondo.
-
Non
dire scemenze e piuttosto…che ci fai qui a quest’ora, Robert è sul tuo letto che dorme. –
-
Appunto
cara, il mio letto…non mi ci far pensare che mi eccito… casa mia. Vi ho
lasciati soli più che ho potuto, ma, mia cara fanciulla, stamattina alle 10.00
devo essere negli studi di una importante rete televisiva per girare un’intervista
alla quale avresti dovuto esserci tu e
mi sembrava inopportuno presentarmi con gli stessi abiti della sera dell’inaugurazione,
tu che dici? Stavo cercando i miei gemelli d’oro bianco…che stanno da Dio con l’abito
Blu che devo mettere. – E continuò a frugare nel cassetto alzando poi la mano
tenendo tra le dita il trofeo delle sue ricerche.
-
Eccoli…lo
sapevo. Hai fame tesoro? Lolita mi ha lasciato la sua famosa torta ai lamponi
in cucina…è sublime…vuoi assaggiarla? –
Era innegabilmente un amore quell’uomo e con quegli occhioni dolci non riuscivo
mai a dirgli di no. Lanciai un’occhiata in direzione della camera…
-
Non
preoccuparti cara…Morfeo se la sta spassando col tuo Adone e dopo questa notte “
de fuego” Robert non avrà nemmeno la forza di difendersi.-
-
Ma
che dici? Oh sei terribilmente volgare quando ti ci metti! – Mi abbracciò
teneramente baciandomi la fronte e mi condusse verso cucina.
-
Lo
so, ma non sono io quello che lo ha distrutto stanotte…purtroppo… aggiungerei. –
-
Non
ti azzardare a far pensieri su di lui eh? Non lo potrei sopportare dal mio
migliore amico. –
-
-
Certo, certo…soltanto per quello. Siediti che ti servo io. Vuoi del caffè
veramente buono? Me lo faccio arrivare dalle piantagioni di mio padre…non so nemmeno
quali, ma so che è favoloso. – Armeggiava in cucina con la sua solita
sicurezza, agile e veloce in meno di due minuti avevo allestito un buffet degno di uno chef.
Sorseggiavamo la
bevanda calda da due grandi tazze in porcellana bianca, come se fosse una cosa
che facevamo tutti i giorni. Amavo la compagnia di Louis perché sapeva sempre
dire la cosa giusta al momento giusto e mi insegnava ad amare la vita…suggerendomi
con grande entusiasmo come assaporarne i doni che offriva. Non avevo mai
indagato sulla sua vita sentimentale e sapere che viveva solo mi rattristava,
anche se dal suo viso sempre sorridente non traspariva alcun disagio a
riguardo. Di certo non era un recluso quanto lo ero stata sempre io….quindi non
avevo motivo di preoccuparmi della sua vita sociale.
-
Grazie
Louis per tutto quello che fai per me…non potrò mai ripagarti abbastanza. – Lui
sorrise guardandomi negli occhi.
-
Lo
stai facendo…sorridendo in quel tuo modo speciale. Voglio che tu sia felice e
che ritorni a vivere…il resto è solo lavoro. Tu sai che potrei starmene
tranquillamente a Bali a godermi il Sole, ma non è ciò che voglio. Adoro quello
che riescono a creare le tue mani e mi rende felice rendere partecipe il mondo
di questa tua dote speciale. Davvero.-
-
Sei
un amore. – Dissi addentando la fetta di torta e impiastricciandomi la faccia
di marmellata.
-
Lo
so…è più forte di me! – Rispose ironizzando come sempre
e facendo altrettanto.
Stavamo assaporando
quella delizia quando sulla soglia della cucina Robert si presentò nudo con i
boxer infilati in testa a modi berretto che cade di lato e il perizoma mio che
faceva roteare sul dito come una girandola.
Voleva essere
divertente, ma non appena si accorse di Louis rimase come paralizzato, con gli
occhi spalancati e immobile a bocca aperta.
-
Che
figura di merda…- Disse sereno prima che tutti e tre scoppiassimo a ridere
quasi soffocando per la torta che ancora avevamo in bocca.
-
Buongiorno
Robert, vedo che sei in gran forma anche tu stamattina…ti unisci a noi? Il caffè
è caldo e la tua fetta di paradiso sarà subito sul piatto. Siediti…non ti far
problemi, non sei l’unico oggi ad aver fatto lo show.-
-
Porca
miseria…era dai tempi del liceo che non facevo una cosa del genere. Mi sento
proprio un cretino. – Si sedette accanto a me infilandosi disinvolto le mutande
che aveva prima in testa.
-
Ciao
Amore mio. – Mi salutò sfiorandomi le labbra con un bacio.
-
Se
vuoi ringraziare anche me con un bacio dimmelo…non mi offendo. –
-
Louis
non dirlo due volte…non sarebbe la prima volta che bacio un uomo…e anche se mi
fa un po’ strano…non è poi così terribile. – Fingeva di volerlo fare e lo
fermai afferrandogli il braccio.
-
Ma
che dici? Ora scopro che sei qui per Louis e non per me…Santo cielo che
giornata. Hai altre sorprese in programma? – Giocavo e lui fece altrettanto.
-
Anche
se fosse non te lo direi…stanne certa. Oggi sono felice e quindi aspettati di
tutto…D I T U T T O!!!!- Gli occhi sprizzavano gioia e, uniti al viso
ancora mezzo addormentato che aveva e ai capelli che sembravano litigare tra
loro, erano davvero buffi e spettacolari. Quel verde unico dalle sfumature
marine…parlava da sé.
-
Immagino
che dovremmo lasciare libera la casa…tu che dici Francies? –
Improvvisamente si
sentiva di troppo, come se avesse approfittato abbastanza del buon cuore di
Louis che prontamente intervenne alzando le mani.
-
Non
lo dire nemmeno per scherzo. Non sarei passato se non avessi avuto un impegno
importante. Mi faccio una doccia al volo..mi cambio in due minuti e riparto. Oggi
è domenica e quindi potete rimanere quanto vi pare…io ho da fare ….altrove
diciamo. –
-
Sei
sicuro che non disturbiamo Louis….davvero?- Gli feci eco poco convinta.
-
Certamente…ora
voi finite qui che io intanto mi preparo in fretta. –
E si dissolse con
elegante disinvoltura come sempre.
-
Che
voleva dire prima dicendo che non sono l’unico che ha fatto lo show
stamattina?- Rimasi un po’ interdetta…bocca con espressione da allocco.
-
Beh…che
ne so!. Tu non lo sai, ma Louis è un po’ matto.-
-
Guarda
che ti ho sentito eh? – La voce lontana di Louis che frugava nella cabina
armadio di là della parete.
-
Scusamiiii…ti
adorooo. - Urlai forte perché mi
sentisse. Sospirò in modo plateale.
La situazione era alquanto strana…mi
sentivo come una liceale in casa con i coinquilini matti…una sorta di “Friends”
dal vivo.
-
La
tua vita è più vivace di quanto immaginassi…questo è sicuro. E io che credevo
che la mia fosse un delirio…ah ah…sei un fenomeno baby. –
-
Baby?...Ma
che ti prende stamattina…non ti allargare troppo “ baby”, non sono la tua pupattola
ok? – Finsi di essere offesa, mentre alla porta comparve Louis vestito di tutto
punto come appena uscito da una copertina di Vougue.
-
Vi
lascio bisticciare in santa pace piccioncini…non sfasciatemi la casa, ho visto
che il letto è già sparso per il corridoio…nel caso vi servisse…ho un’altra
camera grande…intatta.- Mi baciò la guancia di fretta sospirando e accarezzò la
mano di Rob appoggiata sulle mie ginocchia, lanciandogli un bacio con le dita
dell’altra mano.
-
Fate
i bravi….- E scomparve sbattendo la porta…così com’era venuto.
-
E’
davvero uno spasso quell’uomo…accidenti quasi quasi lo baciavo davvero….è
stupendo. – Voleva la guerra e l’avrebbe
avuta.
Mi alzai dallo
sgabello fingendo di inciampare e lasciai scivolare il telo tra le dita…che
cadde a terra ai miei piedi. Lenta e voluttuosa mi chinai per raccoglierlo….esponendo
senza pudori il mio corpo alla sua vista…mi ci avvolsi girandomi a guardarlo. Nei
suoi occhi lussuria e devozione….amore e fuoco. Vidi il suo corpo reagire
spontaneo al richiamo che gli avevo lanciato e fingendomi spaventata fuggii
ridendo verso la camera….inseguita da quell’uomo meraviglioso che aveva ridato
un senso alla mia vita….