venerdì 21 ottobre 2011


Capitolo 54 – Francies



     Correvo lungo il corridoio,  inciampando sui resti dei nostri abiti abbandonati a terra la sera prima, mentre la sua risata mi inseguiva facendo eco tra le alte mura di quelle lussuose stanze. Non lo avevo mai sentito così felice, così sfrenatamente allegro e soprattutto mai visto così splendido. La gioia gli colorava il volto e nei suoi occhi brillava una luce tanto intensa da illuminare ogni cosa intorno a lui.

-                    Vieni qui…cosa credi di fare eh? –Mi minacciava beffandosi di me, spettinato come un folle e gettandomi sul letto mi aveva afferrato la caviglia trascinandomi a sé. Alzava quelle sue marcate sopracciglia, spalancando la bocca e mugolando oscenità…uno spettacolo.

-                    Fuggo da te…sei un pazzo. – Inutile contenere la risata che soffocavo tra le dita della mano. Esplosi fino alle lacrime.

-                    Sii…sono pazzo. Pazzo a credere che tu sia mia e mia soltanto.-

-                    Infatti. – cercai di scivolare via dalle sue braccia tese, ma lui mi afferrò ai polsi e gettandosi riverso sul letto mi imprigionò sotto di lui.

-                    Ah è così allora!Dove credi di andare? – La sua voce una carezza…soffocata…quasi un respiro.

-                    Voglio farmi una doccia...-

-                    Mmh mmh! E poi? – mordicchiava le mie labbra…accarezzandole tra le sue.

-                    Poi vorrei infilarmi qualcosa di comodo…-

-                    A questo penso io…ti posso assicurare che sono comodissimo.-

Ancora prigioniera dell’assalto umido delle sue labbra bollenti…sentivo nuovamente crescere quel desiderio incontrollabile che quasi stentavo a riconoscere come mio.

-                    Ah ah…ne sono convinta, anche se sono abituata ad uscire fuori con quello che indosso. – Mi finsi distaccata…

-                    Sono disposto ad “entrare ed uscire” quante volte vuoi…per te questo ed altro. –

-                    Mio dio sei davvero sconcio stamattina…e  mi pagheresti anche il pranzo? –

-                    Beh…se vuoi essere pagata allora devi fare anche tu la tua parte. –

-                    Sei un mostro…per chi mi hai preso? – La lingua curiosa….brividi ovunque.

-                    Per la donna più sexy di tutta New York….altrimenti non avrei fatto tutta quella strada per raggiungerti.-

-                    Allora sei qui solo per questo?…Per il mio irresistibile corpo?- Ironica.

-                    Si! – Quel corpo da sogno premuto su di me...la sua bocca a cercare la mia e la sua lingua calda…bruciare la mia fragile resistenza.

-                    -Sei un mostro…maledettamente bello, ma pur sempre un mostro. -

Era incredibile abbandonarsi alle sensazioni che sapeva regalarmi, lasciare che i pensieri volassero via per lasciare spazio solo alle emozioni date dal tocco della sua pelle …delle sue dita esperte, di quelle labbra mai sazie. Come potevo anche solo pensare di potervi rinunciare…ora che ne ero innegabilmente prigioniera…e che lo desideravo oltre misura.

Si fermò sopra di me…puntando gli occhi nei miei cercava di rubarmi i pensieri…era il suo gioco preferito cercare di leggermi la mente….di capire cosa celassero i miei frequenti silenzi…e come sempre lasciai che frugasse nella profondità della mia anima…sperando che finalmente vi leggesse quello che provavo per lui. Sembrava perplesso.

-                    Sembri diversa…hai una luce strana negli occhi. – Cercava risposte.

-                    Forse sono cambiata…forse tu…mi hai cambiata. – Lo vidi trattenere il respiro…lo sguardo sempre fisso. Tratteneva il sorriso…

-                    Io…non credevo potesse succedere…- la frase sospesa…

-                    Che cosa?. – Avvolsi il suo viso tra le mani accarezzandolo dolcemente.

-                    Sei ancora più bella…e io non ce la faccio. –

-                    A fare cosa?-

-                    A resisterti….- Le sue labbra sulle mie a divorare, leccare…a donarmi quei brividi che allontanavano da me ogni ragione. Sembrava che improvvisamente si fosse liberato e desse sfogo alle sue più trasgressive fantasie.

-                    Nemmeno tu sembri lo stesso…hai un fratello gemello , confessa!-

-                    Ti piacerebbe, vero?...Sei insaziabile, ma ce la posso fare da solo…ora vedrai adorabile presuntuosa. –

-                    No ti prego…ahahah. – Mi solleticava il collo con baci e giochi con la lingua e dentro me pensai di non essermi mai sentita tanto libera e serena come in quel momento. I suoi giochi, la dolcezza che traspariva dai suoi gesti, la cura e l’attenzione che metteva in ogni cosa che faceva per me….erano

appaganti e sentivo di non avere bisogno d’altro per essere felice.

Si mise a guardarmi quasi in  contemplazione.

-                    Che c’è adesso?- Riprendevo fiato dopo l’attacco subito.

-                    C’è che ti amo da morire Francies Cullen. - L’intensità del suo viso mi tolse il fiato…e le risate mi morirono in gola.

-                    Non morire ti prego…o dovrò venire con te. –

-                    Mmh…Questo avverrà comunque…- Mi soffocava di baci umidi e indecenti.

-                    … Più volte…- scendendo sul seno a torturare ogni fibra del mio corpo…

-                    - …Ripetutamente amore mio…- e scivolare più in basso scomparendo sotto le lenzuola.

-                    Ma che hai mangiato stamattina? – Lo vidi sbucare da sotto le lenzuola

-                    Ancora nulla….sarai tu la mia colazione. – E vi scomparve nuovamente trascinandomi con lui.

Tutto il mio mondo venne trasportato nell’atmosfera ovattata di quello spazio tutto nostro…protetti e allo stesso tempo liberi…potevamo finalmente essere noi stessi. Lasciai che le sue dita e la sua bocca lambissero le mie parti più segrete…cha accarezzasse ogni più intimo centro del piacere….instancabile  mi portò ben  oltre le soglie che  conoscevo…fino a perdermi e ad urlare il suo nome mentre venivo scossa dagli orgasmi ripetuti ai quali mi stava condannando.

-                    Ti prego Rob….voglio te. – La mia voce un lamento…una supplica.

-                    E mi avrai amore mio… - Svelta lo attirai sopra di me….affogando nel piacere ogni mio tormento. – Ogni volta che vorrai…- Scivolando profondo e pieno a dare finalmente soddisfazione al mio incontenibile desiderio.

-                    Voglio sentirlo Angelo mio….dillo. – Rallentava per impormi l’estenuante attesa, mentre io lo invitavo spingendo il bacino verso di lui e stringendolo forte,  attirandolo dentro di me.

-                    Oh ti prego…non farmi questo…è una tortura. – Lo scongiurai mentre ansimava e stringeva forte gli occhi cercando di trattenere l’orgasmo che pulsava ormai pressante.

-                    Voglio che tu lo dica forte…ne ho bisogno…dillo. – Il fiato caldo delle sue parole soffocate dallo sforzo, mi accarezzava portandomi in estasi.

Si spinse piu’ a fondo con colpi decisi….sorprendendomi per la sua resistenza. Mai avevo provato un piacere simile.

-                    Ti amo Rob….ti prego non fermarti. – Rimasi incantata a guardare il suo volto stravolto dagli spasmi di piacere….continuava a muoversi su di me senza pause…ed io credevo di impazzire.

-                    Amore tu sei tutto quello che ho sempre desiderato dalla vita…e non ne avrò mai abbastanza…mai.-

Venni quasi esplodendo….trattenendo a stento le urla che soffocavo in gola…ma lui non si fermava. Sollevò la mia gamba passandola sopra la testa e lo ritrovai steso dietro di me…le braccia avvolte a stringermi e ad accarezzarmi, mentre non smetteva di darmi il delirio. Le sue labbra a mordermi e leccarmi il collo….a gemere eccitandomi oltre ogni limite.

-                    Ma come fai?...Come resisti? – Eravamo lucidi di sudore e umori e i nostri corpi scivolavano uno sull’altro…sorprendentemente seducenti.

-                    Te l’ho detto…voglio farti impazzire…- Un colpo secco….e scoppiai nuovamente perdendomi le ultime parole…

Non so quanto tempo fosse trascorso…e nemmeno mi posi il problema di scoprirlo….tutto ciò che accadde poi….rimase avvolto nella nebbia delle percezioni…tatto….gusto…olfatto…ad inseguirsi fino a confondersi…in un vortice di sensazioni uniche. Il cielo era sotto di me quando riaprii gli occhi….e la terra era lontana. Ancora ne volevo….e lui sempre pronto a donarsi….a soddisfarmi.

Passammo l’intero pomeriggio ad alternare lunghe intime chiacchierate alle ore d’amore che sembravano non bastare mai e al calare della sera dovemmo tornare alla realtà e decidere come affrontarla.

-                    Lo sai vero che domani dovrò partire…torno a Los Angeles…dovrò essere presente ad un evento al quale non posso mancare. – Improvvisamente la magia sembrò svanire, dissolvendosi come il fumo di una sigaretta.

-                    Lo immaginavo, ma non ci volevo pensare. – Mi misi seduta sopra il letto, incrociando le gambe e sistemandomi i capelli dietro le spalle. Lui rimase disteso, avvolto dai cuscini che in quel letto sembravano essere ovunque. La luce del suo sguardo mi scaldava dentro e non dubitai nemmeno per un attimo dell’onestà dei suoi sentimenti…era amore quello che vi leggevo e il senso di benessere non mi abbandonò, nonostante comprendessi il distacco imminente.

-                    Posso chiederti quali impegni avrai nei prossimi giorni? – Giocherellava sfiorando coi polpastrelli le mie ginocchia…facendo scivolare distrattamente le dita lungo il profilo delle gambe…un brivido di piacere mi fece vibrare per un attimo  e lui se ne accorse….sorrise dolcemente e prendendomi la mano mi attirò contro il suo petto stringendomi tra le braccia.

-                    Non ho particolari impegni, o forse si…non lo so per certo, è Louis che si occupa di tutto e di solito io me ne rimango a casa ad aspettare i suoi resoconti dettagliati. E’ un uomo straordinario, sia nel lavoro che nella vita, un amico leale. Senza di lui in questi anni sarei sprofondata e non sarei arrivata a realizzare tutto quello che ho. Gli devo tutto. –

-                    Sei fortunata ad averlo accanto…- Mi baciò dolcemente la fronte cercando i miei occhi. Sollevai la testa e ricambiai lo sguardo. .  – e sono fortunato anch’io ad averlo dalla mia parte….dio come sei bella. – La sua voce suadente era come una carezza e assaporai quell’attimo di cielo che le sue iridi mi regalarono.

-                    Vieni con me…- Parole uscite da sole…i suoi pensieri avevano preso forma. Rimasi a bocca aperta…senza saper cosa rispondere…sorpresa piu’ di quel che pensassi.

-                    Non lo so…io…sei sicuro di volerlo? – Ero perplessa e mi preoccupavo della sua immagine più di quanto facesse lui.

-                    Mai stato più sicuro di così…ti prego, non voglio rischiare di vederti scomparire un’altra volta…e poi non ce la farei ora a starti lontano neanche un attimo… - Mi sorrise.

-                    Sbaglio o questa battuta l’ho già sentita? – Mi accorsi di aver nuovamente tirato in ballo il personaggio che odiava così tanto da star male e temetti di aver rovinato tutto.

-                    Scusami…non volevo…io…- cercai di riparare.

-                    Shhhh…non preoccuparti, non è più un problema. Non mi importa più niente di essere confuso col mio personaggio…è inevitabile e me ne sono fatto una ragione…ehhh si…è la stessa battuta…mia Bella. – Lo vidi sollevarsi giocoso, sedendosi sul bordo del letto impostando la voce.

-                    Vorrei provare a fare una cosa, ma non devi muoverti. – Scoppiai a ridere e poi mi trattenni…per fare la mia parte.

Si avvicinò lento e titubante, mentre nella mia testa scorrevano le immagini di quel film su quale avevo tanto sognato. Era incredibile vederlo rifare gli stessi gesti e gli stessi sguardi…ma al contrario io non riuscivo a trattenere le risate….e la scena sembrava più quella di Mordimi che non di Twilight.

Gli andai incontro e lui…- Non muoverti. – Chiusi gli occhi nell’attimo in cui le sue labbra sfiorarono le mie…e lasciai che le accarezzasse così come aveva fatto in quella famosa scena.

Comincio’ lento…ma dopo qualche attimo il suo bacio si fece profondo…intenso e aggrappata ai suoi capelli mi nutrivo di quel nettare celato nella sua bocca…

-                    Non è così che andava…ricordi? – Cercai di dire tra le sue labbra incollate alle mie.

-                    Tu non sei Bella….sei bellissima….quindi non ce la faccio a resisterti..-

-                    Ok ok…ci sto. –

-                    Zozzona mia, domani verrai via con me…che tu lo voglia o no…..Non vorrai che Edward ti morda no? –

-                    Ahahah….sei un demonio..-

Si fermò un istante…- Verrai? –

Contemplai il mio miracolo ….e risposi col cuore.

-                    Si. –

Mi sollevò dalle lenzuola facendomi volteggiare tra le sue braccia…..lo amavo da morire.


giovedì 29 settembre 2011

Capitolo 53


Capitolo 53 – Francies





L’alba mi colse impreparata quando aprendo gli occhi ritrovai il suo volto che riposava sereno accanto a me. La sua pelle aderiva al mio corpo come l’aria che ci avvolgeva ed era una sensazione di piacere assoluto…tenero…dolcissimo, appariva fragile.

Le palpebre chiuse tremolavano un po’ per i sogni che in quell’istante attraversavano la sua mente e inconsapevolmente sperai in quelle immagini di esservi anch’io. Sulle labbra un lieve sorriso, un’espressione di benessere…era un bel sogno. Non osai svegliarlo e mi lasciai distrarre …attratta dalla luce offuscata che traspariva dalle sottili tende che coprivano a drappo la grande vetrata. Uno strano bagliore dorato sembrava ovattare la stanza che riluceva di un colore caldo, creato ad arte dal drappo che abbelliva le finestre e che fungeva da filtro, trasformandola in un riflesso dal colore acceso… l’atmosfera era rilassante.

Conoscevo bene quella casa e apprezzai nuovamente l’innegabile classe che contraddistingueva Louis  nelle sue scelte…era un uomo meraviglioso…ed un amico ineguagliabile.

 Immaginai fosse opera sua la comparsa improvvisa di Robert la sera precedente ed anche se in principio mi ero ripromessa di ucciderlo non appena ne avessi avuta l’occasione…ora …non potevo che rendergli merito per avergli permesso  di raggiungermi e di sciogliere ogni dubbio mi ponessi inutilmente.

Tornai ad osservare il volto dell’uomo che amavo…era splendido.

Ogni volta che accarezzavo le linee del suo viso mi sembrava di non poter più respirare…e quasi mi commosse ripercorrere ogni curva che univa insieme le sue sembianze…stupendomi ancora di quanto fossero semplicemente perfette.

L’amore ammanta ogni piccolo difetto trasformandolo in pregio, ridonando agli occhi di chi guarda una immagine che lascia senza speranza a bocca aperta…..

Non resistetti e sfiorai con la punta del dito le sopracciglia  un po’ arruffate…  la mano scivolò tra i capelli…e lento vidi sorgere un sorriso…su quel volto indiscutibilmente perfetto.

-                     Ciao. – Gli occhi chiusi…mi cercò stringendomi a sé.

-                     Ciao.-  Gli sussurrai sulle labbra schiuse, coprendole con le mie.


Mi accoccolai tra le sue braccia e respirai l’odore intenso di uomo che sprigionava la sua pelle…profumo di casa, la mia casa.

Scivolai lentamente fuori dal letto sentendo le sue dita cercare di trattenermi.

-                     Dove scappi? – Mugolò mezzo addormentato.

-                     Torno subito…dormi. – Sorrisi mentre Rob si accoccolava al cuscino brontolando quasi addormentato, mancava si mettesse il pollice in bocca e il quadretto era completo. Quasi scoppiai a ridere pensando all’immagine e mettendomi la mano davanti alla bocca raccolsi il copriletto blu notte scivolato a terra e me lo avvolsi intorno dirigendomi al bagno.

In quella stanza non vi erano tendaggi a coprire la visuale all’esterno e proprio in quel momento il sole stava sorgendo, cercando un varco tra la fitta coltre di foschia che copriva il cielo, senza grande successo.

Mi sistemai un pochino e guardandomi allo specchio vidi riflessa una nuova espressione del mio volto…più distesa…serena…e senza osare troppo avrei detto felice.
Lo stomaco brontolava sottolineando che non toccavo cibo dal pranzo del giorno precedente. Ricordai quel profumo di torta che mi aveva accolto la sera prima e uscendo silenziosa dal bagno diedi una sbirciatina al grande letto dove Robert dormiva profondamente come un bambino e mi diressi in cucina…tenendomi stretto il grande telo che mi avvolgeva e che trascinavo per il corridoio dove giacevano ancora abbandonati a terra alcuni indumenti che ci eravamo tolti di dosso nella foga d’amarci.

Mi venne ancora da ridere e raccogliendo quel che rimaneva del mio reggiseno feci una corsetta raggiungendo il grande salone.

Aumentai il passo e facendo la curva che dava alla cucina mi trovai davanti un uomo di spalle che frugava in un cassetto. Spaventata a morte portai entrambe le mani sulla bocca quasi urlando e il telo cadde a terra lasciandomi nuda e in una posa ridicola col reggiseno appeso alle dita. Louis, che si muoveva di soppiatto, si voltò  spalancando gli occhi e rimase per un momento impalato a guardarmi.


Mi resi conto solo dopo qualche istante dell’imbarazzante quadretto e in fretta raccolsi un lembo del copriletto..tornando a coprirmi.

-                     Tesoro sei splendida stamattina, dormito bene? O dormito affatto?-

-                     Togliti quel risolino dalla bocca e dimentica quello che hai appena visto per favore. E smettila di ridere! – Ero in imbarazzo da morire.

-                     Come potrei…non mi ero mai accorto di quanto fosse giunonico il tuo seno, davvero invidiabile. – Sussurrava con fare cospiratore e la cosa sembrava divertente. Louis era l’ultima persona che pensavo mi avrebbe mai vista nuda, ma mi resi conto anche come la cosa non lo avesse minimamente toccato. Avere un amico gay era la cosa più bella e rilassante del mondo.

-                     Non dire scemenze e piuttosto…che ci fai qui a quest’ora,  Robert è sul tuo letto che dorme. –

-                     Appunto cara, il mio letto…non mi ci far pensare che mi eccito… casa mia. Vi ho lasciati soli più che ho potuto, ma, mia cara fanciulla, stamattina alle 10.00 devo essere negli studi di una importante rete televisiva per girare un’intervista alla quale avresti dovuto esserci tu  e mi sembrava inopportuno presentarmi con gli stessi abiti della sera dell’inaugurazione, tu che dici? Stavo cercando i miei gemelli d’oro bianco…che stanno da Dio con l’abito Blu che devo mettere. – E continuò a frugare nel cassetto alzando poi la mano tenendo tra le dita il trofeo delle sue ricerche.

-                     Eccoli…lo sapevo. Hai fame tesoro? Lolita mi ha lasciato la sua famosa torta ai lamponi in cucina…è  sublime…vuoi assaggiarla? – Era innegabilmente un amore quell’uomo e con quegli occhioni dolci non riuscivo mai a dirgli di no. Lanciai un’occhiata in direzione della camera…

-                     Non preoccuparti cara…Morfeo se la sta spassando col tuo Adone e dopo questa notte “ de fuego” Robert non avrà nemmeno la forza di difendersi.-

-                     Ma che dici? Oh sei terribilmente volgare quando ti ci metti! – Mi abbracciò teneramente baciandomi la fronte e mi condusse verso cucina.

-                     Lo so, ma non sono io quello che lo ha distrutto stanotte…purtroppo… aggiungerei. –

-                     Non ti azzardare a far pensieri su di lui eh? Non lo potrei sopportare dal mio migliore amico. –

-                     - Certo, certo…soltanto per quello. Siediti che ti servo io. Vuoi del caffè veramente buono? Me lo faccio arrivare dalle piantagioni di mio padre…non so nemmeno quali, ma so che è favoloso. – Armeggiava in cucina con la sua solita sicurezza, agile e veloce in meno di due minuti avevo  allestito un buffet degno di uno chef.

Sorseggiavamo la bevanda calda da due grandi tazze in porcellana bianca, come se fosse una cosa che facevamo tutti i giorni. Amavo la compagnia di Louis perché sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto e mi insegnava ad amare la vita…suggerendomi con grande entusiasmo come assaporarne i doni che offriva. Non avevo mai indagato sulla sua vita sentimentale e sapere che viveva solo mi rattristava, anche se dal suo viso sempre sorridente non traspariva alcun disagio a riguardo. Di certo non era un recluso quanto lo ero stata sempre io….quindi non avevo motivo di preoccuparmi della sua vita sociale.

-                     Grazie Louis per tutto quello che fai per me…non potrò mai ripagarti abbastanza. – Lui sorrise guardandomi negli occhi.

-                     Lo stai facendo…sorridendo in quel tuo modo speciale. Voglio che tu sia felice e che ritorni a vivere…il resto è solo lavoro. Tu sai che potrei starmene tranquillamente a Bali a godermi il Sole, ma non è ciò che voglio. Adoro quello che riescono a creare le tue mani e mi rende felice rendere partecipe il mondo di questa tua dote speciale. Davvero.-

-                     Sei un amore. – Dissi addentando la fetta di torta e impiastricciandomi la faccia di marmellata.

-                     Lo so…è  più  forte di me! – Rispose ironizzando come sempre e facendo altrettanto.

Stavamo assaporando quella delizia quando sulla soglia della cucina Robert si presentò nudo con i boxer infilati in testa a modi berretto che cade di lato e il perizoma mio che faceva roteare sul dito come una girandola.

Voleva essere divertente, ma non appena si accorse di Louis rimase come paralizzato, con gli occhi spalancati e immobile a bocca aperta.

-                     Che figura di merda…- Disse sereno prima che tutti e tre scoppiassimo a ridere quasi soffocando per la torta che ancora avevamo in bocca.

-                     Buongiorno Robert, vedo che sei in gran forma anche tu stamattina…ti unisci a noi? Il caffè è caldo e la tua fetta di paradiso sarà subito sul piatto. Siediti…non ti far problemi, non sei l’unico oggi ad aver fatto lo show.-

-                     Porca miseria…era dai tempi del liceo che non facevo una cosa del genere. Mi sento proprio un cretino. – Si sedette accanto a me infilandosi disinvolto le mutande che aveva prima in testa.

-                     Ciao Amore mio. – Mi salutò sfiorandomi le labbra con un bacio.

-                     Se vuoi ringraziare anche me con un bacio dimmelo…non mi offendo. –

-                     Louis non dirlo due volte…non sarebbe la prima volta che bacio un uomo…e anche se mi fa un po’ strano…non è poi così terribile. – Fingeva di volerlo fare e lo fermai afferrandogli il braccio.

-                     Ma che dici? Ora scopro che sei qui per Louis e non per me…Santo cielo che giornata. Hai altre sorprese in programma? – Giocavo e lui fece altrettanto.

-                     Anche se fosse non te lo direi…stanne certa. Oggi sono felice e quindi aspettati di tutto…D I  T U T T O!!!!-  Gli occhi sprizzavano gioia e, uniti al viso ancora mezzo addormentato che aveva e ai capelli che sembravano litigare tra loro, erano davvero buffi e spettacolari. Quel verde unico dalle sfumature marine…parlava da sé.

-                     Immagino che dovremmo lasciare libera la casa…tu che dici Francies? –

Improvvisamente si sentiva di troppo, come se avesse approfittato abbastanza del buon cuore di Louis che prontamente intervenne alzando le mani.

-                     Non lo dire nemmeno per scherzo. Non sarei passato se non avessi avuto un impegno importante. Mi faccio una doccia al volo..mi cambio in due minuti e riparto. Oggi è domenica e quindi potete rimanere quanto vi pare…io ho da fare ….altrove diciamo. –

-                     Sei sicuro che non disturbiamo Louis….davvero?- Gli feci eco poco convinta.

-                     Certamente…ora voi finite qui che io intanto mi preparo in fretta. –

E si dissolse con elegante disinvoltura come sempre.

-                     Che voleva dire prima dicendo che non sono l’unico che ha fatto lo show stamattina?- Rimasi un po’ interdetta…bocca con espressione da allocco.

-                     Beh…che ne so!. Tu non lo sai, ma Louis è un po’ matto.-

-                     Guarda che ti ho sentito eh? – La voce lontana di Louis che frugava nella cabina armadio di là della parete.

-                     Scusamiiii…ti adorooo. - Urlai forte perché  mi sentisse. Sospirò in modo plateale.

    La situazione era alquanto strana…mi sentivo come una liceale in casa con i coinquilini matti…una sorta di “Friends” dal vivo.

-                     La tua vita è più vivace di quanto immaginassi…questo è sicuro. E io che credevo che la mia fosse un delirio…ah ah…sei un fenomeno baby. –

-                     Baby?...Ma che ti prende stamattina…non ti allargare troppo “ baby”, non sono la tua pupattola ok? – Finsi di essere offesa, mentre alla porta comparve Louis vestito di tutto punto come appena uscito da una copertina di Vougue.

-                     Vi lascio bisticciare in santa pace piccioncini…non sfasciatemi la casa, ho visto che il letto è già sparso per il corridoio…nel caso vi servisse…ho un’altra camera grande…intatta.- Mi baciò la guancia di fretta sospirando e accarezzò la mano di Rob appoggiata sulle mie ginocchia, lanciandogli un bacio con le dita dell’altra mano.

-                     Fate i bravi….- E scomparve sbattendo la porta…così com’era venuto.

-                     E’ davvero uno spasso quell’uomo…accidenti quasi quasi lo baciavo davvero….è stupendo. – Voleva la guerra   e l’avrebbe avuta.

Mi alzai dallo sgabello fingendo di inciampare e lasciai scivolare il telo tra le dita…che cadde a terra ai miei piedi. Lenta e voluttuosa mi chinai per raccoglierlo….esponendo senza pudori il mio corpo alla sua vista…mi ci avvolsi girandomi a guardarlo. Nei suoi occhi lussuria e devozione….amore e fuoco. Vidi il suo corpo reagire spontaneo al richiamo che gli avevo lanciato e fingendomi spaventata fuggii ridendo verso la camera….inseguita da quell’uomo meraviglioso che aveva ridato un senso alla mia vita….